Cosa mangiare durante l'allattamento?

I mesi che seguono il parto sono costituiti da un’altra fase fondamentale, l’allattamento. Questo è un passaggio cruciale per la crescita del bambino, quindi deve essere seguito con cura. L’alimentazione della mamma fa la differenza, infatti bisogna seguire una dieta specifica favorendo alcuni cibi al posto di altri, più dannosi.
Le regole di base
Prima di elencare gli alimenti da privilegiare durante l’allattamento è bene stabilire delle regole di base. In questa fase, così importante è delicata, è necessario seguire delle semplici linee guida per il benessere sia della mamma sia del bambino.
L’allattamento al seno comporta un maggiore consumo di energie per la neomamma, perciò bisogna nutrirsi di conseguenza. Che duri 3 mesi o di più, l’allattamento prevede l’aumento del consumo calorico; basti pensare che per produrre 100 grammi di latte, la madre impiega 95 kcal. La dieta quotidiana, quindi, risulta più ricca e calorica, e infatti raggiunge circa le 2500 kcal. Attenzione, però, al tipo: ci sono calorie e calorie! Queste devono essere legate a un’alimentazione genuina e proteica.
Così come la maggior parte delle diete, anche in questo caso si consiglia di consumare 5 pasti giornalieri in questo ordine: colazione, spuntino, pranzo, spuntino e cena. In questo modo si mantiene sempre costante l’apporto calorico e si favorisce una dieta bilanciata.
Durante i mesi dell’allattamento non bisogna dimenticarsi dell’acqua, che costituisce la maggior parte del latte prodotto. Bere 2 litri di acqua al giorno favorisce l’idratazione della mamma e del bambino.
Quali alimenti?
Come abbiamo detto, l’allattamento prevede un aumento dell’apporto calorico. Questo non significa dare libero sfogo alla propria golosità, con grassi e dolci, ma di assumere maggiori energie da trasferire al bambino.
La dieta per la neomamma deve essere ricca di proteine, le quali favoriscono la crescita del neonato. La carne bianca (pollo e tacchino), le uova e i legumi vanno assunti con regolarità durante questo periodo, meglio ancora se alternati settimanalmente.
Il pesce è un caposaldo dell’alimentazione in ogni fase della vita, specie in questa. Per l’allattamento si consiglia di consumarne almeno 2 porzioni alla settimana, da preparare al vapore o al forno senza eccedere con i grassi.
Anche i carboidrati complessi sono concessi, perché forniscono una grande quantità di energie tanto alla mamma quanto al bebè. In questo caso si tratta di riso, pasta e pane, da dosare comunque con parsimonia e preferire nella versione integrale.
Le vitamine e i sali minerali sono alla base della crescita e del benessere, perciò vanno assunti in grandi quantità. Frutta e verdura ne sono davvero ricchi, specie se freschi di stagione, quindi costituiscono gran parte della dieta. L’alimentazione durante l’allattamento deve comprendere almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, da variare quotidianamente a seconda della stagione.
Cosa evitare
Benché molti medici consiglino di seguire una dieta ricca e variegata, anche se bilanciata, bisogna comunque prestare attenzione ad alcuni alimenti.
Prima di tutto è necessario sfatare un mito: molte mamme sono convinte che alcuni alimenti alterino il sapore del latte (cioccolato, aglio, cipolla, agrumi e via dicendo). Ad oggi non esiste alcuna teoria che lo accerti, perciò non è necessario eliminarli dalla propria dieta.
La caffeina, spesso, può influire sul bambino, specie se ingerita dalla mamma poco prima di allattarlo. Essendo un eccitante, quindi, si consiglia di evitarne il consumo o comunque ridurre le quantità giornaliere.
Anche l’alcol va tenuto sotto controllo, se non addirittura eliminato fino alla fine dell’allattamento. Così come ogni alimento, l’alcol finisce nella produzione del latte materno e viene ingerito dal bambino. L’unico alcolico consentito è il vino, da centellinare al millilitro. Chi si vuole concedere una sorsata di vino, leggero e basso contenuto alcolico, ne può bere solo 1-2 bicchieri nell’arco di una settimana e subito dopo aver allattato.
Durante l’allattamento bisogna prestare attenzione anche alle cotture del cibo, che influiscono inevitabilmente sulla salute del bebè. Mentre sono caldamente consigliate quelle al vapore e alla griglia, i fritti fanno parte della categoria “da evitare”. L’olio bollente, infatti, danneggia le cellule degli alimenti rompendo la struttura dei nutrienti.
Le regole di base
Prima di elencare gli alimenti da privilegiare durante l’allattamento è bene stabilire delle regole di base. In questa fase, così importante è delicata, è necessario seguire delle semplici linee guida per il benessere sia della mamma sia del bambino.
L’allattamento al seno comporta un maggiore consumo di energie per la neomamma, perciò bisogna nutrirsi di conseguenza. Che duri 3 mesi o di più, l’allattamento prevede l’aumento del consumo calorico; basti pensare che per produrre 100 grammi di latte, la madre impiega 95 kcal. La dieta quotidiana, quindi, risulta più ricca e calorica, e infatti raggiunge circa le 2500 kcal. Attenzione, però, al tipo: ci sono calorie e calorie! Queste devono essere legate a un’alimentazione genuina e proteica.
Così come la maggior parte delle diete, anche in questo caso si consiglia di consumare 5 pasti giornalieri in questo ordine: colazione, spuntino, pranzo, spuntino e cena. In questo modo si mantiene sempre costante l’apporto calorico e si favorisce una dieta bilanciata.
Durante i mesi dell’allattamento non bisogna dimenticarsi dell’acqua, che costituisce la maggior parte del latte prodotto. Bere 2 litri di acqua al giorno favorisce l’idratazione della mamma e del bambino.
Quali alimenti?
Come abbiamo detto, l’allattamento prevede un aumento dell’apporto calorico. Questo non significa dare libero sfogo alla propria golosità, con grassi e dolci, ma di assumere maggiori energie da trasferire al bambino.
La dieta per la neomamma deve essere ricca di proteine, le quali favoriscono la crescita del neonato. La carne bianca (pollo e tacchino), le uova e i legumi vanno assunti con regolarità durante questo periodo, meglio ancora se alternati settimanalmente.
Il pesce è un caposaldo dell’alimentazione in ogni fase della vita, specie in questa. Per l’allattamento si consiglia di consumarne almeno 2 porzioni alla settimana, da preparare al vapore o al forno senza eccedere con i grassi.
Anche i carboidrati complessi sono concessi, perché forniscono una grande quantità di energie tanto alla mamma quanto al bebè. In questo caso si tratta di riso, pasta e pane, da dosare comunque con parsimonia e preferire nella versione integrale.
Le vitamine e i sali minerali sono alla base della crescita e del benessere, perciò vanno assunti in grandi quantità. Frutta e verdura ne sono davvero ricchi, specie se freschi di stagione, quindi costituiscono gran parte della dieta. L’alimentazione durante l’allattamento deve comprendere almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, da variare quotidianamente a seconda della stagione.
Cosa evitare
Benché molti medici consiglino di seguire una dieta ricca e variegata, anche se bilanciata, bisogna comunque prestare attenzione ad alcuni alimenti.
Prima di tutto è necessario sfatare un mito: molte mamme sono convinte che alcuni alimenti alterino il sapore del latte (cioccolato, aglio, cipolla, agrumi e via dicendo). Ad oggi non esiste alcuna teoria che lo accerti, perciò non è necessario eliminarli dalla propria dieta.
La caffeina, spesso, può influire sul bambino, specie se ingerita dalla mamma poco prima di allattarlo. Essendo un eccitante, quindi, si consiglia di evitarne il consumo o comunque ridurre le quantità giornaliere.
Anche l’alcol va tenuto sotto controllo, se non addirittura eliminato fino alla fine dell’allattamento. Così come ogni alimento, l’alcol finisce nella produzione del latte materno e viene ingerito dal bambino. L’unico alcolico consentito è il vino, da centellinare al millilitro. Chi si vuole concedere una sorsata di vino, leggero e basso contenuto alcolico, ne può bere solo 1-2 bicchieri nell’arco di una settimana e subito dopo aver allattato.
Durante l’allattamento bisogna prestare attenzione anche alle cotture del cibo, che influiscono inevitabilmente sulla salute del bebè. Mentre sono caldamente consigliate quelle al vapore e alla griglia, i fritti fanno parte della categoria “da evitare”. L’olio bollente, infatti, danneggia le cellule degli alimenti rompendo la struttura dei nutrienti.
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