Peperoncino, amico della salute

Il peperoncino (Capsicum annuum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae (la stessa di melanzane, pomodori e patate), di cui esistono numerose varietà (la paprika, il cayenna, il tabasco, ecc.) con un grado di piccantezza variabile. Originario dell’America centrale, è stato introdotto in Europa dagli Spagnoli verso la fine del 1400.
Il peperoncino è conosciuto soprattutto come condimento, ma vanta anche eccezionali proprietà terapeutiche grazie ai suoi principi attivi. Vediamo insieme quali sono, come usare il peperoncino e se esistono controindicazioni.
Proprietà medicinali del peperoncino
Il peperoncino è ricchissimo di Sali minerali (potassio, rame, ferro, ecc.), vitamina C (se fresco, ne contiene fino a 6 volte in più rispetto a un'arancia), provitamina A e vitamina B1, B2 e PP.
Inoltre contiene la capsaicina, la principale responsabile del suo sapore piccante, che è un potente antiossidante (questo gli è valso la fama di antitumorale) ed è ottima per chi soffre di colesterolo alto, poiché abbassa i livelli di trigliceridi nel sangue, e/o di ipertensione, in quanto ha un effetto ipotensivo (abbassa la pressione sanguigna) e mantiene elastiche le pareti delle arterie.
Sempre grazie alla capsaicina, il peperoncino si è dimostrato un valido alleato nella cura di malattie da raffreddamento come sinusite, raffreddore e bronchiti ed è ottimo per favorire la digestione, poiché regola anche l’attività intestinale e del fegato e aumenta le secrezioni della mucosa intestale e dello stomaco.
La pianta ha anche un potere antibatterico e antimicotico (è efficace contro i funghi) ed è per questo un vero e proprio toccasana in caso di gas, fermentazioni intestinali e tossine (in particolare è utile contro le tossine della Candida albicans).
Il peperoncino, infine, è anche utilizzato come antidolorifico in caso di artriti, artrosi e reumatismi.
Usi del peperoncino
A scopo fitoterapico sono impiegatele bacche carnose fresche o essiccate, sia intere che ridotte in polvere. Il peperoncino si può utilizzare fresco (in questa maniera si sfruttano maggiormente le sue proprietà), ma anche secco e sotto forma di integratore (tintura madre) o lozioni/creme per uso esterno come nel caso di reumatismi, dolori muscolari o articolari. La dose giornaliera consigliata per uso interno va da 1 a 4 gocce di estratto idroalcolico in un po’ di acqua.
Controindicazioni
Il peperoncino non ha particolari controindicazioni, aumenta l’assorbimento della teofillina e riduce i danni gastrici da aspirina.
In dosi eccessive può però causare infiammazione gastrointestinale e renale. È bene ricordare che, essendo irritante, bisogna evitare il contatto con gli occhi e la cute infiammata o lesa (quando si usano ad esempio creme a base di capsaicina per i dolori articolari/muscolari).
È assolutamente sconsigliato, invece, nei bambini al di sotto dei 12 anni, in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti e nei soggetti che soffrono di ulcera, acidità di stomaco, gastroenterite, emorroidi, cistite ed epatite.
Il peperoncino è conosciuto soprattutto come condimento, ma vanta anche eccezionali proprietà terapeutiche grazie ai suoi principi attivi. Vediamo insieme quali sono, come usare il peperoncino e se esistono controindicazioni.
Proprietà medicinali del peperoncino
Il peperoncino è ricchissimo di Sali minerali (potassio, rame, ferro, ecc.), vitamina C (se fresco, ne contiene fino a 6 volte in più rispetto a un'arancia), provitamina A e vitamina B1, B2 e PP.
Inoltre contiene la capsaicina, la principale responsabile del suo sapore piccante, che è un potente antiossidante (questo gli è valso la fama di antitumorale) ed è ottima per chi soffre di colesterolo alto, poiché abbassa i livelli di trigliceridi nel sangue, e/o di ipertensione, in quanto ha un effetto ipotensivo (abbassa la pressione sanguigna) e mantiene elastiche le pareti delle arterie.
Sempre grazie alla capsaicina, il peperoncino si è dimostrato un valido alleato nella cura di malattie da raffreddamento come sinusite, raffreddore e bronchiti ed è ottimo per favorire la digestione, poiché regola anche l’attività intestinale e del fegato e aumenta le secrezioni della mucosa intestale e dello stomaco.
La pianta ha anche un potere antibatterico e antimicotico (è efficace contro i funghi) ed è per questo un vero e proprio toccasana in caso di gas, fermentazioni intestinali e tossine (in particolare è utile contro le tossine della Candida albicans).
Il peperoncino, infine, è anche utilizzato come antidolorifico in caso di artriti, artrosi e reumatismi.
Usi del peperoncino
A scopo fitoterapico sono impiegatele bacche carnose fresche o essiccate, sia intere che ridotte in polvere. Il peperoncino si può utilizzare fresco (in questa maniera si sfruttano maggiormente le sue proprietà), ma anche secco e sotto forma di integratore (tintura madre) o lozioni/creme per uso esterno come nel caso di reumatismi, dolori muscolari o articolari. La dose giornaliera consigliata per uso interno va da 1 a 4 gocce di estratto idroalcolico in un po’ di acqua.
Controindicazioni
Il peperoncino non ha particolari controindicazioni, aumenta l’assorbimento della teofillina e riduce i danni gastrici da aspirina.
In dosi eccessive può però causare infiammazione gastrointestinale e renale. È bene ricordare che, essendo irritante, bisogna evitare il contatto con gli occhi e la cute infiammata o lesa (quando si usano ad esempio creme a base di capsaicina per i dolori articolari/muscolari).
È assolutamente sconsigliato, invece, nei bambini al di sotto dei 12 anni, in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti e nei soggetti che soffrono di ulcera, acidità di stomaco, gastroenterite, emorroidi, cistite ed epatite.
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