Succo di noni, le proprietà

Il succo di noni si ricava dal frutto ceroso delle dimensioni di una patata del Morinda Citrifolia, un albero appartenente alla famiglia delle Rubiacae diffuso nel Sudest asiatico, in Australia e nei Caraibi. Conosciamo meglio le sue virtù, a cosa serve e se esistono eventuali controindicazioni.
Proprietà del succo di noni
Il noni (o nonu, come lo chiamano gli abitanti della Polinesia) è una vera e propria miniera di vitamine (soprattutto vitamina A, C e niacina) e Sali minerali (potassio e ferro), ma ciò che desta maggiore interesse è il suo alto contenuto di lignani, flavonoidi, acidi grassi, catechine, proxeronina (precursore della xeronina, un super enzima coinvolto nei processi di sintesi delle proteine, del metabolismo in generale e della scissione delle cellule), acido linoelico, oligo-elementi e cumarine.
Grazie ai suoi principi attivi, agisce sul sistema immunitario, rinforzando le naturali difese del corpo, ma anche sul sistema circolatorio, sui tessuti e sulle cellule grazie alla sua attività antiossidante.
Favorisce inoltre la digestione, migliora il sistema metabolico, fa bene a pelle e capelli e vanta un effetto analgesico simile ai farmaci antinfiammatori più comuni (i FANS).
Ha anche un effetto antibatterico, antimicotico e antiparassitario grazie alla presenza di composti attivi come antrachinoni e terpeni.
Utilizzi del succo di noni
Il succo di noni si trova spesso miscelato con succhi di altri frutti (es. il mirtillo) perché questo frutto ha un odore sgradevole e un sapore acidulo. Va assunto lontano dai pasti per evitare interferenze con altri alimenti e prima di mangiare bisogna attendere almeno 30-40 minuti.
Le dosi sono solitamente indicate sulla confezione: in genere bastano 25 ml di succo al giorno (mattina e sera), pari a 2 cucchiai, per almeno 1 mese. Si può diluire in acqua o, se è puro, con il succo di frutta.
Controindicazioni
Il succo di noni non ha particolari controindicazioni; tuttavia è da consumare con cautela in caso di colite ulcerosa o spastica (l’assunzione si riduce ad ¼ rispetto alle dosi normalmente indicate) o di malattie gravi del fegato come cirrosi epatica ed epatite virale poiché la Xeronina, prodotta dal nostro organismo e stimolata dal succo di noni, tende a depositarsi nel fegato.
È inoltre sconsigliato in caso di trapianto dal momento che è un immunostimolante e interferirebbe con i farmaci immuno-soppressori dati per ridurre il rischio di rigetto. Per lo stesso motivo non è indicato anche in presenza di malattie autoimmuni come artrite remautoide, Lupus, tiroiditi autoimmuni, sclerosi multipla.
È controindicato anche in caso di insufficienza renale e in concomitanza di terapie a base di farmaci diuretici a causa del suo elevato contenuto di potassio.
Non è consigliabile usare il succo di noni in gravidanza e durante l’allattamento.
Proprietà del succo di noni
Il noni (o nonu, come lo chiamano gli abitanti della Polinesia) è una vera e propria miniera di vitamine (soprattutto vitamina A, C e niacina) e Sali minerali (potassio e ferro), ma ciò che desta maggiore interesse è il suo alto contenuto di lignani, flavonoidi, acidi grassi, catechine, proxeronina (precursore della xeronina, un super enzima coinvolto nei processi di sintesi delle proteine, del metabolismo in generale e della scissione delle cellule), acido linoelico, oligo-elementi e cumarine.
Grazie ai suoi principi attivi, agisce sul sistema immunitario, rinforzando le naturali difese del corpo, ma anche sul sistema circolatorio, sui tessuti e sulle cellule grazie alla sua attività antiossidante.
Favorisce inoltre la digestione, migliora il sistema metabolico, fa bene a pelle e capelli e vanta un effetto analgesico simile ai farmaci antinfiammatori più comuni (i FANS).
Ha anche un effetto antibatterico, antimicotico e antiparassitario grazie alla presenza di composti attivi come antrachinoni e terpeni.
Utilizzi del succo di noni
Il succo di noni si trova spesso miscelato con succhi di altri frutti (es. il mirtillo) perché questo frutto ha un odore sgradevole e un sapore acidulo. Va assunto lontano dai pasti per evitare interferenze con altri alimenti e prima di mangiare bisogna attendere almeno 30-40 minuti.
Le dosi sono solitamente indicate sulla confezione: in genere bastano 25 ml di succo al giorno (mattina e sera), pari a 2 cucchiai, per almeno 1 mese. Si può diluire in acqua o, se è puro, con il succo di frutta.
Controindicazioni
Il succo di noni non ha particolari controindicazioni; tuttavia è da consumare con cautela in caso di colite ulcerosa o spastica (l’assunzione si riduce ad ¼ rispetto alle dosi normalmente indicate) o di malattie gravi del fegato come cirrosi epatica ed epatite virale poiché la Xeronina, prodotta dal nostro organismo e stimolata dal succo di noni, tende a depositarsi nel fegato.
È inoltre sconsigliato in caso di trapianto dal momento che è un immunostimolante e interferirebbe con i farmaci immuno-soppressori dati per ridurre il rischio di rigetto. Per lo stesso motivo non è indicato anche in presenza di malattie autoimmuni come artrite remautoide, Lupus, tiroiditi autoimmuni, sclerosi multipla.
È controindicato anche in caso di insufficienza renale e in concomitanza di terapie a base di farmaci diuretici a causa del suo elevato contenuto di potassio.
Non è consigliabile usare il succo di noni in gravidanza e durante l’allattamento.
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