Passiflora, le proprietà

La passiflora, nota anche come "fiore della passione", è una pianta rampicante originaria degli Stati Uniti e del Brasile, oggi diffusa anche in Europa. Deve il suo nome alla somiglianza dei fiori e di alcune sue parti con i simboli associati alla passione di Cristo: la corolla, ad esempio, è associata alla corona di spine, mentre i 3 stili di cui è composta la pianta assomigliano ai chiodi.
A scopo fitoterapico si utilizzano le parti aeree e le foglie. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà e gli utilizzi.
Proprietà
La passiflora è ricca di flavonoidi, ma anche di acidi fenolici, cumarine e fitosteroli. È nota per la sua azione sedativa sul sistema nervoso centrale, soprattutto a livello della zona del midollo spinale che controlla i movimenti e i centri del sonno. È stato dimostrato, infatti, che alcuni flavonoidi si legano ai recettori GABA, con un effetto del tutto simile alle benzodiazepine, una classe di psicofarmaci nota per la sua attività ansiolitica e calmante. La passiflora, inoltre, ha proprietà spasmolitiche: agisce, infatti, anche sulla muscolatura lisca come quella gastrointestinale e bronchiale.
La passiflora, grazie alle sue caratteristiche è quindi utile come rimedio per l’insonnia, inducendo un sonno simile a quello fisiologico, senza causare né stordimento al risveglio, né assuefazione. Inoltre, è efficace contro i disturbi ansiosi, gli stati di eccitazione nervosa, gli spasmi gastrici e il colon irritabile di origine nervosa. Può ritardare le crisi asmatiche, proteggendo dal broncospasmo.
Come utilizzare la passiflora
La passiflora si può acquistare in erboristeria e si trova sotto forma di estratto secco (in compresse e capsule), tintura madre (estratto idroalcolico) ed erba sfusa per la preparazione dell’infuso.
La dose giornaliera dell’estratto secco va da 6 a 8 mg per kg di peso corporeo, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni, di cui una nella tarda serata poco prima di coricarsi.
La tintura madre si assume nella misura di 20-30 gocce diluite in poca acqua da 1 a 3 volte al giorno o 30-40 gocce prima di andare a dormire.
L’infuso, che ha un effetto più blando rispetto alle compresse e all’estratto idroalcolico, si prepara lasciando in infusione 1 cucchiaio raso di foglie e parti aeree di passiflora in 1 tazza d’acqua per 10 minuti, poi si filtra e si beve al momento del bisogno.
Controindicazioni
La passiflora non ha particolari effetti collaterali: è considerata, infatti, una pianta ben tollerata. Tuttavia è sconsigliata durante la gravidanza e l’allattamento perché non ci sono dati attendibili riguardo all’effetto sul feto e pare induca la stimolazione uterina. È controindicata in associazione a barbiturici, sedativi e alcuni antidepressivi in quanto aumenta l’azione sedativa. Inoltre, può innalzare la pressione sanguigna se assunta insieme alla caffeina e indurre sanguinamenti se utilizzata contemporaneamente a farmaci che aumentano il rischio di emorragie.
A scopo fitoterapico si utilizzano le parti aeree e le foglie. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà e gli utilizzi.
Proprietà
La passiflora è ricca di flavonoidi, ma anche di acidi fenolici, cumarine e fitosteroli. È nota per la sua azione sedativa sul sistema nervoso centrale, soprattutto a livello della zona del midollo spinale che controlla i movimenti e i centri del sonno. È stato dimostrato, infatti, che alcuni flavonoidi si legano ai recettori GABA, con un effetto del tutto simile alle benzodiazepine, una classe di psicofarmaci nota per la sua attività ansiolitica e calmante. La passiflora, inoltre, ha proprietà spasmolitiche: agisce, infatti, anche sulla muscolatura lisca come quella gastrointestinale e bronchiale.
La passiflora, grazie alle sue caratteristiche è quindi utile come rimedio per l’insonnia, inducendo un sonno simile a quello fisiologico, senza causare né stordimento al risveglio, né assuefazione. Inoltre, è efficace contro i disturbi ansiosi, gli stati di eccitazione nervosa, gli spasmi gastrici e il colon irritabile di origine nervosa. Può ritardare le crisi asmatiche, proteggendo dal broncospasmo.
Come utilizzare la passiflora
La passiflora si può acquistare in erboristeria e si trova sotto forma di estratto secco (in compresse e capsule), tintura madre (estratto idroalcolico) ed erba sfusa per la preparazione dell’infuso.
La dose giornaliera dell’estratto secco va da 6 a 8 mg per kg di peso corporeo, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni, di cui una nella tarda serata poco prima di coricarsi.
La tintura madre si assume nella misura di 20-30 gocce diluite in poca acqua da 1 a 3 volte al giorno o 30-40 gocce prima di andare a dormire.
L’infuso, che ha un effetto più blando rispetto alle compresse e all’estratto idroalcolico, si prepara lasciando in infusione 1 cucchiaio raso di foglie e parti aeree di passiflora in 1 tazza d’acqua per 10 minuti, poi si filtra e si beve al momento del bisogno.
Controindicazioni
La passiflora non ha particolari effetti collaterali: è considerata, infatti, una pianta ben tollerata. Tuttavia è sconsigliata durante la gravidanza e l’allattamento perché non ci sono dati attendibili riguardo all’effetto sul feto e pare induca la stimolazione uterina. È controindicata in associazione a barbiturici, sedativi e alcuni antidepressivi in quanto aumenta l’azione sedativa. Inoltre, può innalzare la pressione sanguigna se assunta insieme alla caffeina e indurre sanguinamenti se utilizzata contemporaneamente a farmaci che aumentano il rischio di emorragie.
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