Lapacho, le proprietà

Il lapacho, o tabebuia, (viene chiamato anche pau d’arco) è un albero dai fiori rosa, rossi, porpora o gialli originario del Brasile, diffuso in tutto il Sud America (Nord dell’Argentina, Paraguay, Bolivia e Perù). È un rimedio antichissimo in uso presso le popolazioni Inca, che da secoli ne conoscono le caratteristiche antinfiammatorie, antibiotiche e antisettiche. A scopo fitoterapico si utilizza la corteccia interna, che viene raccolta a mano e poi essiccata al sole. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, gli usi e le eventuali controindicazioni.
Proprietà del lapacho
Il lapacho è una pianta dalle molteplici virtù grazie alla presenza di alcuni principi attivi, in modo particolare dei chinoni e lapacholo, concentrati soprattutto nella parte interna della corteccia, con una spiccata azione antimicrobica contro funghi e batteri. Ma contiene anche una combinazione particolare di Sali minerali abbastanza rari come calcio, magnesio, fosforo, zinco, cromo, silicio, manganese, molibdeno, rame, ferro, potassio, sodio, cobalto, boro, oro, argento, stronzio, bario e nichel.
La tabebuia vanta anche proprietà immunostimolanti e antinfettive. Viene consigliato, infatti, come rimedio naturale sia a scopo preventivo che curativo contro raffreddori, influenza, ma anche cistiti, prostatiti, candidosi e altre infezioni vaginali.
Sembra inoltre che questa pianta sia un potente antitumorale; i ricercatori, tuttavia, mantengono una certa cautela al riguardo poiché fino ad oggi gli studi sono stati condotti soprattutto in laboratorio e su modello animale.
Usi del lapacho
Il lapacho si può acquistare in erboristeria e si può trovare sotto forma di tè (corteccia) o capsule (queste si possono ordinare anche in farmacia).
Il decotto si prepara aggiungendo in 1 l di acqua fredda 2-4 cucchiai di erba. Portate ad ebollizione e lasciate bollire per 15 minuti a fuoco vivo e poi altri 15 minuti a fuoco basso. Spegnete il fuoco e lasciate il recipiente coperto fino a completo raffreddamento. Una volta intiepidito, filtrate e bevete durante l’arco della giornata. Potete prepararlo anche la sera per il giorno dopo, la temperatura del decotto al momento dell’assunzione non riveste alcuna importanza ai fini terapeutici.
Le capsule contengono la corteccia della pianta ridotta in polvere e in genere si assumono 300-500 mg 2-3 volte al giorno.
In erboristeria potete trovare anche la tintura madre, da assumere nella misura di 21 gocce in poca acqua per 3 volte al giorno almeno 10 minuti prima dei pasti.
Controindicazioni
Il lapacho non ha particolari controindicazioni, ma è sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento. Inoltre, può interferire con i farmaci anticoagulanti, aumentandone gli effetti. Chi fa uso di questi medicinali, quindi, deve evitarne l’assunzione.
Proprietà del lapacho
Il lapacho è una pianta dalle molteplici virtù grazie alla presenza di alcuni principi attivi, in modo particolare dei chinoni e lapacholo, concentrati soprattutto nella parte interna della corteccia, con una spiccata azione antimicrobica contro funghi e batteri. Ma contiene anche una combinazione particolare di Sali minerali abbastanza rari come calcio, magnesio, fosforo, zinco, cromo, silicio, manganese, molibdeno, rame, ferro, potassio, sodio, cobalto, boro, oro, argento, stronzio, bario e nichel.
La tabebuia vanta anche proprietà immunostimolanti e antinfettive. Viene consigliato, infatti, come rimedio naturale sia a scopo preventivo che curativo contro raffreddori, influenza, ma anche cistiti, prostatiti, candidosi e altre infezioni vaginali.
Sembra inoltre che questa pianta sia un potente antitumorale; i ricercatori, tuttavia, mantengono una certa cautela al riguardo poiché fino ad oggi gli studi sono stati condotti soprattutto in laboratorio e su modello animale.
Usi del lapacho
Il lapacho si può acquistare in erboristeria e si può trovare sotto forma di tè (corteccia) o capsule (queste si possono ordinare anche in farmacia).
Il decotto si prepara aggiungendo in 1 l di acqua fredda 2-4 cucchiai di erba. Portate ad ebollizione e lasciate bollire per 15 minuti a fuoco vivo e poi altri 15 minuti a fuoco basso. Spegnete il fuoco e lasciate il recipiente coperto fino a completo raffreddamento. Una volta intiepidito, filtrate e bevete durante l’arco della giornata. Potete prepararlo anche la sera per il giorno dopo, la temperatura del decotto al momento dell’assunzione non riveste alcuna importanza ai fini terapeutici.
Le capsule contengono la corteccia della pianta ridotta in polvere e in genere si assumono 300-500 mg 2-3 volte al giorno.
In erboristeria potete trovare anche la tintura madre, da assumere nella misura di 21 gocce in poca acqua per 3 volte al giorno almeno 10 minuti prima dei pasti.
Controindicazioni
Il lapacho non ha particolari controindicazioni, ma è sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento. Inoltre, può interferire con i farmaci anticoagulanti, aumentandone gli effetti. Chi fa uso di questi medicinali, quindi, deve evitarne l’assunzione.
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