Borsa del pastore, le proprietà

La borsa del pastore (Capsella bursa pastoris) è una pianta originaria dell’Europa orientale e dell’Asia minore appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. È considerata una delle erbe più infestanti: non a caso, infatti, è molto diffusa negli orti, nei prati incolti e nelle radure dei boschi. Deve il suo nome alla caratteristica conformazione dei frutti, simili, appunto, alle bisacce dei pastori. A scopo fitoterapico si utilizzano le parti aeree. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, la posologia e le eventuali controindicazioni.
Proprietà della borsa del pastore
La borsa del pastore è ricca di flavonoidi, alcaloidi, amine, aminoacidi, tannini, olio essenziale, mucillagini e Sali minerali, che le conferiscono proprietà vasocostrittrici, emostatiche e anti-emorragiche. Anticamente, infatti, veniva usata dopo il parto e nelle mestruazioni abbondanti, mentre i pastori ne utilizzavano il succo fresco per arrestare le emorragie delle pecore. La pianta è stata ampiamente usata come emostatico anche durante la prima Guerra Mondiale insieme ad altre due erbe medicinali già in uso per questo scopo (segale cornuta e idraste).
Grazie alla sua particolare composizione, trova impiego per uso interno nel trattamento dell’insufficienza venosa, della metrorragia (perdita di sangue dall’utero non dipendente dal flusso mestruale) e dell’ipermenorrea (ciclo mestruale abbondante).
Per uso esterno, invece, è indicata in caso di emorroidi, varici, epistassi (emorragie nasali) e piccole ferite. Inoltre, per via della sua azione astringente, è utile anche in caso di diarrea.
Usi della borsa del pastore e posologia
La pianta viene utilizzata sotto forma di infuso, tintura madre e estratto fluido.
Per preparare l’infuso versate 3-5 g di parti aeree della pianta in 1 tazza di acqua bollente. Coprite e lasciate in infusione per 10 minuti. Filtrate e bevete. Sono consigliate 2 tazze al giorno in caso di diarrea, preferibilmente lontano dai pasti.
La tintura madre può essere acquistata direttamente in erboristeria. Per regolarizzare il flusso mestruale, si consigliano 30 gocce 3 volte al giorno, 10 giorni prima del ciclo mestruale. Negli altri casi, la dose è di 30-50 gocce 2-3 volte al giorno, sempre lontano dai pasti.
L’estratto fluido è consigliato nella dose di 2-3 g, da 2 a 4 volte al giorno. In caso di epistassi, basta inalare la pianta secca e frantumata. Se ne respira un pizzico con il naso e si continua per 1 o 2 volte.
Controindicazioni
La borsa del pastore è una pianta generalmente ben tollerata, tuttavia l’uso prolungato può avere effetti dannosi sul sistema nervoso centrale e l’apparato cardiovascolare per via della presenza di Sali di potassio e le sue proprietà coagulanti. È sconsigliata in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in presenza di pressione bassa e durante la gravidanza e l’allattamento. Inoltre, può interagire con alcuni farmaci (ipotensivi, sedativi, Tapazole/Tiroxina).
Proprietà della borsa del pastore
La borsa del pastore è ricca di flavonoidi, alcaloidi, amine, aminoacidi, tannini, olio essenziale, mucillagini e Sali minerali, che le conferiscono proprietà vasocostrittrici, emostatiche e anti-emorragiche. Anticamente, infatti, veniva usata dopo il parto e nelle mestruazioni abbondanti, mentre i pastori ne utilizzavano il succo fresco per arrestare le emorragie delle pecore. La pianta è stata ampiamente usata come emostatico anche durante la prima Guerra Mondiale insieme ad altre due erbe medicinali già in uso per questo scopo (segale cornuta e idraste).
Grazie alla sua particolare composizione, trova impiego per uso interno nel trattamento dell’insufficienza venosa, della metrorragia (perdita di sangue dall’utero non dipendente dal flusso mestruale) e dell’ipermenorrea (ciclo mestruale abbondante).
Per uso esterno, invece, è indicata in caso di emorroidi, varici, epistassi (emorragie nasali) e piccole ferite. Inoltre, per via della sua azione astringente, è utile anche in caso di diarrea.
Usi della borsa del pastore e posologia
La pianta viene utilizzata sotto forma di infuso, tintura madre e estratto fluido.
Per preparare l’infuso versate 3-5 g di parti aeree della pianta in 1 tazza di acqua bollente. Coprite e lasciate in infusione per 10 minuti. Filtrate e bevete. Sono consigliate 2 tazze al giorno in caso di diarrea, preferibilmente lontano dai pasti.
La tintura madre può essere acquistata direttamente in erboristeria. Per regolarizzare il flusso mestruale, si consigliano 30 gocce 3 volte al giorno, 10 giorni prima del ciclo mestruale. Negli altri casi, la dose è di 30-50 gocce 2-3 volte al giorno, sempre lontano dai pasti.
L’estratto fluido è consigliato nella dose di 2-3 g, da 2 a 4 volte al giorno. In caso di epistassi, basta inalare la pianta secca e frantumata. Se ne respira un pizzico con il naso e si continua per 1 o 2 volte.
Controindicazioni
La borsa del pastore è una pianta generalmente ben tollerata, tuttavia l’uso prolungato può avere effetti dannosi sul sistema nervoso centrale e l’apparato cardiovascolare per via della presenza di Sali di potassio e le sue proprietà coagulanti. È sconsigliata in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in presenza di pressione bassa e durante la gravidanza e l’allattamento. Inoltre, può interagire con alcuni farmaci (ipotensivi, sedativi, Tapazole/Tiroxina).
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