Banaba, l'"insulina verde" contro l'iperglicemia

La banaba (Lagerstroemia speciosa) è un piccolo albero con fiori di colore variabile dal rosa al viola lavanda, originario del Sud Est asiatico e diffuso nelle Filippine, in Malesia, in Thailandia e in India. A scopo fitoterapico si utilizzano le foglie, dove si concentrano i principi attivi. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, gli usi e se esistono controindicazioni.
Proprietà della banaba
La banaba è poco conosciuta nella fitoterapia occidentale, tuttavia questa pianta vanta notevoli proprietà ipoglicemizzanti, come confermato da diversi studi. Il merito è dell’acido corosolico presente nelle sue foglie, che è insulino-simile. Non a caso questa sostanza viene chiamata anche “fito-insulina” o “insulina verde” per la sua capacità di modulare i livelli di insulina e glucosio. Tale caratteristica, perciò, si rivela molto interessante per chi soffre di diabete di tipo II. Chiaramente, se non si segue uno stile di vita corretto, il rischio è quello di vanificare gli effetti terapeutici della banaba.
Questa pianta, inoltre, aiuta molto a limitare gli attacchi di fame e l’appetito in generale poiché è un regolatore degli zuccheri. Sono proprio le fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue, infatti, a stimolare la fame e il desiderio di cibo, soprattutto di dolci. Regolando la glicemia, è più facile anche ridurre la cosiddetta fame nervosa e favorire la perdita di peso.
L’acido corosolico, inoltre, è in grado di inibire la differenziazione degli adipociti (le cellule nel cui citoplasma si deposita il grasso e che vanno a formare il tessuto adiposo). È quindi un doppio aiuto per chi vuole combattere il sovrappeso.
Sembra infine che la banaba, oltre a ridurre i livelli di glicemia, agisca anche sui grassi nel fegato riducendo l’accumulo dei trigliceridi, per cui avrebbe un effetto positivo anche sul colesterolo.
Usi della banaba
Per sfruttare al meglio i benefici della banaba, è consigliato l’estratto secco, secondo le indicazioni riportate sulla confezione. Si può acquistare in erboristeria.
Controindicazioni
La banaba è ritenuta una pianta sicura e ben tollerata (ai dosaggi testati, da 8 fino a 48 mg di estratto di acido corosolico all'1%). Gli studi farmacologici e clinici non riportano tossicità o effetti collaterali significativi. Non sono note controindicazioni particolari a parte per l’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti e l’assunzione contemporanea di farmaci ipoglicemizzanti in caso di diabete. In caso si voglia assumere questo rimedio per il diabete, è quindi meglio consultare sempre il proprio medico prima dell’assunzione.
Si consiglia infine di non assumere la banaba durante la gravidanza e l’allattamento.
Proprietà della banaba
La banaba è poco conosciuta nella fitoterapia occidentale, tuttavia questa pianta vanta notevoli proprietà ipoglicemizzanti, come confermato da diversi studi. Il merito è dell’acido corosolico presente nelle sue foglie, che è insulino-simile. Non a caso questa sostanza viene chiamata anche “fito-insulina” o “insulina verde” per la sua capacità di modulare i livelli di insulina e glucosio. Tale caratteristica, perciò, si rivela molto interessante per chi soffre di diabete di tipo II. Chiaramente, se non si segue uno stile di vita corretto, il rischio è quello di vanificare gli effetti terapeutici della banaba.
Questa pianta, inoltre, aiuta molto a limitare gli attacchi di fame e l’appetito in generale poiché è un regolatore degli zuccheri. Sono proprio le fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue, infatti, a stimolare la fame e il desiderio di cibo, soprattutto di dolci. Regolando la glicemia, è più facile anche ridurre la cosiddetta fame nervosa e favorire la perdita di peso.
L’acido corosolico, inoltre, è in grado di inibire la differenziazione degli adipociti (le cellule nel cui citoplasma si deposita il grasso e che vanno a formare il tessuto adiposo). È quindi un doppio aiuto per chi vuole combattere il sovrappeso.
Sembra infine che la banaba, oltre a ridurre i livelli di glicemia, agisca anche sui grassi nel fegato riducendo l’accumulo dei trigliceridi, per cui avrebbe un effetto positivo anche sul colesterolo.
Usi della banaba
Per sfruttare al meglio i benefici della banaba, è consigliato l’estratto secco, secondo le indicazioni riportate sulla confezione. Si può acquistare in erboristeria.
Controindicazioni
La banaba è ritenuta una pianta sicura e ben tollerata (ai dosaggi testati, da 8 fino a 48 mg di estratto di acido corosolico all'1%). Gli studi farmacologici e clinici non riportano tossicità o effetti collaterali significativi. Non sono note controindicazioni particolari a parte per l’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti e l’assunzione contemporanea di farmaci ipoglicemizzanti in caso di diabete. In caso si voglia assumere questo rimedio per il diabete, è quindi meglio consultare sempre il proprio medico prima dell’assunzione.
Si consiglia infine di non assumere la banaba durante la gravidanza e l’allattamento.
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