Il lifting facciale

Pur essendo un intervento all’ordine del giorno, il lifting facciale comporta un impegno non indifferente cui è necessario prestare molta attenzione. Prima di prendere una decisione così importante, infatti, è bene informarsi a fondo e rivolgersi a strutture competenti.
In cosa consiste
La ritidoplastica, meglio conosciuta come lifting facciale, è un intervento di chirurgia plastica volto ad attenuare i segni del tempo sul viso. Scopo principale di questa operazione, infatti, è di minimizzare, se non eliminare completamente, le rughe. Tramite un’incisione lungo il perimetro del viso, la pelle viene tirata verso l’alto e ricucita: nel giro di poche settimane, le rughe non saranno più visibili.
Le tipologie
L’evolversi della metodica chirurgica ha fatto sì che si possa scegliere tra 2 distinte operazioni, da considerare a seconda della propria necessità:
Esami preliminari e operazione
Pur non essendo un’operazione particolarmente complessa e rischiosa, si tratta pur sempre di un intervento chirurgico. Ciò significa che, prima di mettersi sotto i ferri, è necessario sottoporsi ad alcuni esami. Si tratta di esami per così dire di routine, tra cui quelli del sangue, delle urine e di eventuali allergie.
Una volta entrati in sala operatoria, si verrà sottoposti all’anestesia, solitamente quella generale, ma negli ultimi anni è permessa anche la locale con sedazione profonda.
L’intervento inizia dunque con un’incisione di bisturi lungo l’attaccatura dei capelli all’altezza delle tempie. A seconda della tipologia di lifting e della zona interessata, il taglio può essere più o meno profondo e lungo. Generalmente si prosegue lungo le linee naturali del viso fino alle orecchie: in questo modo si potranno nascondere meglio le relative cicatrici.
In seguito all’incisione si procede con l’intervento principale: si scollano i tessuti, si tirano e si posizionano all’altezza ideale. La cute in eccesso, invece, viene eliminata. A questo punto si fissano i tessuti tramite sutura e si procede con i bendaggi compressivi.
Il postoperatorio
A seconda delle regole ospedaliere, l’operazione può essere eseguita in day hospital o con una notte di ricovero. Durante la prima settimana è necessario rimanere a riposo totale con un bendaggio a fascia che tiene in posizione il lifting. Trascorsi 7 o 10 giorni si potranno rimuovere i punti, continuando a tenere il bendaggio per un’altra settimana (generalmente di notte).
Solo dopo circa 20 giorni sarà possibile tornare alle normali abitudini, così da lasciar riposare la pelle e favorire la cicatrizzazione delle incisioni.
Rischi
Così come qualsiasi intervento chirurgico, anche il lifting facciale comporta dei rischi. In questo caso si può correre il pericolo di danneggiare le ramificazioni del nervo facciale con una conseguente paralisi dei muscoli del viso.
Costo
Il prezzo relativo al lifting facciale varia a seconda della struttura ospedaliera alla quale ci si rivolge e al genere di intervento richiesto (superficiale o profondo). In linea generale, però, si può stabilire almeno il costo minimo, che si aggira attorno ai 3000 euro.
In cosa consiste
La ritidoplastica, meglio conosciuta come lifting facciale, è un intervento di chirurgia plastica volto ad attenuare i segni del tempo sul viso. Scopo principale di questa operazione, infatti, è di minimizzare, se non eliminare completamente, le rughe. Tramite un’incisione lungo il perimetro del viso, la pelle viene tirata verso l’alto e ricucita: nel giro di poche settimane, le rughe non saranno più visibili.
Le tipologie
L’evolversi della metodica chirurgica ha fatto sì che si possa scegliere tra 2 distinte operazioni, da considerare a seconda della propria necessità:
- Il lifting superficiale coinvolge solo la cute e ha un effetto meno duraturo, quindi è consigliabile a chi presenta delle rughe più leggere
- Il lifting profondo è il più diffuso e incisivo, infatti richiede lo stiramento sia della cute che dei tessuti muscolari
Esami preliminari e operazione
Pur non essendo un’operazione particolarmente complessa e rischiosa, si tratta pur sempre di un intervento chirurgico. Ciò significa che, prima di mettersi sotto i ferri, è necessario sottoporsi ad alcuni esami. Si tratta di esami per così dire di routine, tra cui quelli del sangue, delle urine e di eventuali allergie.
Una volta entrati in sala operatoria, si verrà sottoposti all’anestesia, solitamente quella generale, ma negli ultimi anni è permessa anche la locale con sedazione profonda.
L’intervento inizia dunque con un’incisione di bisturi lungo l’attaccatura dei capelli all’altezza delle tempie. A seconda della tipologia di lifting e della zona interessata, il taglio può essere più o meno profondo e lungo. Generalmente si prosegue lungo le linee naturali del viso fino alle orecchie: in questo modo si potranno nascondere meglio le relative cicatrici.
In seguito all’incisione si procede con l’intervento principale: si scollano i tessuti, si tirano e si posizionano all’altezza ideale. La cute in eccesso, invece, viene eliminata. A questo punto si fissano i tessuti tramite sutura e si procede con i bendaggi compressivi.
Il postoperatorio
A seconda delle regole ospedaliere, l’operazione può essere eseguita in day hospital o con una notte di ricovero. Durante la prima settimana è necessario rimanere a riposo totale con un bendaggio a fascia che tiene in posizione il lifting. Trascorsi 7 o 10 giorni si potranno rimuovere i punti, continuando a tenere il bendaggio per un’altra settimana (generalmente di notte).
Solo dopo circa 20 giorni sarà possibile tornare alle normali abitudini, così da lasciar riposare la pelle e favorire la cicatrizzazione delle incisioni.
Rischi
Così come qualsiasi intervento chirurgico, anche il lifting facciale comporta dei rischi. In questo caso si può correre il pericolo di danneggiare le ramificazioni del nervo facciale con una conseguente paralisi dei muscoli del viso.
Costo
Il prezzo relativo al lifting facciale varia a seconda della struttura ospedaliera alla quale ci si rivolge e al genere di intervento richiesto (superficiale o profondo). In linea generale, però, si può stabilire almeno il costo minimo, che si aggira attorno ai 3000 euro.
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