Chiropratica

La chiropratica (dal greco cheir, mano e praktikè, pratica) è uno dei metodi di cura naturale più diffuso al mondo e riconosciuto come medicina primaria anche in Italia, dal 2008. I chiropratici sono specializzati nel sistema neuro-muscolo-scheletrico e sono in grado di trattare problemi di cervicale, schiena, cefalee e molti altri disturbi. Vediamo meglio cos'è la chiropratica e quali sono i campi d’azione in cui si dimostra utile.
Cos’è la chiropratica
La chiropratica è nata nel 1895 a Davenport, nell'Iowa (Stati Uniti) ad opera di Daniel David Palmer, il quale attraverso aggiustamenti specifici della colonna vertebrale riuscì a restituire l’udito ad un uomo diventato sordo in seguito ad un trauma della spina dorsale. Oggi, in America e in Giappone, è la professione sanitaria più comune tra quelle che non si avvalgono dell’utilizzo di farmaci o medicamenti, ma anche in Italia, dove è arrivata solo più tardi, è sempre più diffusa. Nel 1974, infatti, è stata fondata l’Associazione Italiana Chiropratici. Va precisato che il chiropratico è un professionista specializzato nella diagnosi e trattamento del sistema neuro-muscolo-scheletrico. Il suo percorso accademico, infatti, prevede 5 anni di studi universitari a tempo pieno con un minimo di 4500 ore di classe e laboratori presso una delle università riconosciute dall’ICCE (International Chiropractic Council of Education).
Quando è indicata la chiropratica
La chiropratica tratta tutti i problemi legati alla colonna vertebrale e alle articolazioni del corpo come cervicale, ernia del disco, colpo di frusta, mal di schiena (anche in gravidanza), traumi sportivi, artrite, mal di testa, vertigini e acufeni non attribuibili ad alterazioni oto-vestibolari, ecc.
In cosa consiste un trattamento chiropratico
Il trattamento chiropratico si avvale di tecniche di aggiustamento, che possono andare dallo sfioramento leggero all'esercizio di una pressione in particolari punti del corpo. Raramente l’aggiustamento chiropratico causa dolore e spesso il paziente nota un miglioramento dei sintomi subito dopo il trattamento. I risultati, chiaramente, dipendono dalle condizioni di partenza, quindi dalla durata dei sintomi, della loro gravità e dell’età. La prima visita del chiropratico prevede un’anamnesi accurata della storia del paziente, l’osservazione di indagini strumentali e l’indagine fisica. Dopo la prima valutazione, il chiropratico è già in grado di intuire l’origine del disturbo e quindi di agire con le diverse tecniche previste dalla chiropratica, scegliendo quella che meglio si adatta all'età e alle caratteristiche psicofisiche del paziente e al suo particolare problema.
Controindicazioni
Il trattamento chiropratico è considerato a basso rischio e con ridotte complicanze, tuttavia è sconsigliato in caso di tumori, osteomielite, spondilite tifica, artrite reumatoide, spondilite anchilosante, patologie dismetaboliche a eziologia sconosciuta, ernie discali espulse, esiti di fratture non consolidate correttamente, spondilolistesi con spondilolisi e osteoporosi avanzata.
Cos’è la chiropratica
La chiropratica è nata nel 1895 a Davenport, nell'Iowa (Stati Uniti) ad opera di Daniel David Palmer, il quale attraverso aggiustamenti specifici della colonna vertebrale riuscì a restituire l’udito ad un uomo diventato sordo in seguito ad un trauma della spina dorsale. Oggi, in America e in Giappone, è la professione sanitaria più comune tra quelle che non si avvalgono dell’utilizzo di farmaci o medicamenti, ma anche in Italia, dove è arrivata solo più tardi, è sempre più diffusa. Nel 1974, infatti, è stata fondata l’Associazione Italiana Chiropratici. Va precisato che il chiropratico è un professionista specializzato nella diagnosi e trattamento del sistema neuro-muscolo-scheletrico. Il suo percorso accademico, infatti, prevede 5 anni di studi universitari a tempo pieno con un minimo di 4500 ore di classe e laboratori presso una delle università riconosciute dall’ICCE (International Chiropractic Council of Education).
Quando è indicata la chiropratica
La chiropratica tratta tutti i problemi legati alla colonna vertebrale e alle articolazioni del corpo come cervicale, ernia del disco, colpo di frusta, mal di schiena (anche in gravidanza), traumi sportivi, artrite, mal di testa, vertigini e acufeni non attribuibili ad alterazioni oto-vestibolari, ecc.
In cosa consiste un trattamento chiropratico
Il trattamento chiropratico si avvale di tecniche di aggiustamento, che possono andare dallo sfioramento leggero all'esercizio di una pressione in particolari punti del corpo. Raramente l’aggiustamento chiropratico causa dolore e spesso il paziente nota un miglioramento dei sintomi subito dopo il trattamento. I risultati, chiaramente, dipendono dalle condizioni di partenza, quindi dalla durata dei sintomi, della loro gravità e dell’età. La prima visita del chiropratico prevede un’anamnesi accurata della storia del paziente, l’osservazione di indagini strumentali e l’indagine fisica. Dopo la prima valutazione, il chiropratico è già in grado di intuire l’origine del disturbo e quindi di agire con le diverse tecniche previste dalla chiropratica, scegliendo quella che meglio si adatta all'età e alle caratteristiche psicofisiche del paziente e al suo particolare problema.
Controindicazioni
Il trattamento chiropratico è considerato a basso rischio e con ridotte complicanze, tuttavia è sconsigliato in caso di tumori, osteomielite, spondilite tifica, artrite reumatoide, spondilite anchilosante, patologie dismetaboliche a eziologia sconosciuta, ernie discali espulse, esiti di fratture non consolidate correttamente, spondilolistesi con spondilolisi e osteoporosi avanzata.
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